Chiusa G.

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CHIUSA GRANDE – Azienda biologica certificata STORIA E “VINOSOPHIA” AZIENDALE Azienda agricola fondata nel 1991 per volontà di FRANCO D’EUSANIO, dottore in Scienze Agrarie, consulente per anni di aziende vitivinicole e acerrimo sostenitore della “filosofia bio”, tanto da essere definito: “vinosofo” e “bio-innovatore”. Sintesi dell’amore per la natura dettato da motivi etici, orientato alla riscoperta della tradizione e all’equilibrio dell’ecosistema. L’azienda agricola biologica Chiusa Grande è ubicata in Abruzzo, a Nocciano, provincia di Pescara, dove sinuose colline prossime ai massicci della Majella ed il Gran Sasso d’Italia incorniciano 70 ettari di vigneti impiantati su terreni argillosi e sabbiosi. Il microclima, caratterizzato da importanti escursioni termiche tra giorno e notte, conferisce alle uve qualità uniche e ottimali per la vinificazione. Se ne avvantaggia il variegato patrimonio viticolo aziendale. Da una parte gli autoctoni Montepulciano d’Abruzzo,Trebbiano d’Abruzzo e Pecorino; dall’altra gli alloctoni Chardonnay, Pinot Grigio, Merlot e Cabernet Sauvignon. «Non si può decidere di passare all’agricoltura biologica solo per logiche riconducibili al posizionamento sul mercato – ripete spesso Franco D’Eusanio - alla base deve esserci una solida convinzione e uno stile di vita coerente con la scelta fatta. Dobbiamo capire che fare agricoltura ricorrendo all’uso esasperato della chimica ci porterà in un vicolo cieco. Credo che si possa fare un vino buono senza essere schiavi del profitto, avendo cura del benessere psicofisico di chi beve. Bisogna essere sempre corretti, anche quando non conviene». Partendo da queste premesse, Chiusa Grande a metà degli anni Novanta avvia il processo di conversione da agricoltura convenzionale a biologica in seguito alla regolamentazione del settore, Regolamento 2092/91. Da allora il sistema produttivo adottato impone criteri rigorosi, essendo CHIUSA GRANDE UNA DELLE AZIENDE PIÙ CERTIFICATE DI EUROPA. ANNOVERA LE CERTIFICAZIONI: BIO, AIAB, ISO 9001, ISO 14001 PER L’AMBIENTE, ISO 14064 PER L’EMISSIONE DI CO2 NELL’AMBIENTE, KOSHER, NOP-USDA. L’arduo e minuzioso lavoro inizia dai vigneti, con il controllo della concimazione, della potatura, l'uso di antiparassitari naturali e altri accorgimenti; in tal modo le uve prodotte risultano sane e ricche di elementi vitaminici e proteici. Nella fase della trasformazione, si ricorre all’iperossigenazione e non alla riduzione. La riduzione protegge il mosto e il vino dall’ossigeno, ma paradossalmente il prodotto finito temerà l’ossigeno e dopo l’apertura della bottiglia le piacevoli sensazioni organolettiche si appiattiranno con il passare dei minuti. Invece, lavorando in ossigenazione si fanno ossidare tutti i componenti possibili prima della fermentazione, ne deriverà un vino più stabile, con acidità non elevata e che esalterà le proprie caratteristiche con il trascorrere dei minuti. Importante sottolineare i livelli di anidride solforosa. I regolamenti comunitari prevedono l’uso di questo additivo nella misura di 150 mg/l per i vini rossi e 200 mg/l per i bianchi. In regime di agricoltura biologica questi parametri scendono a 100 mg/l e 150 mg/l. Per il disciplinare Aiab, al quale ha aderito l’azienda biologica di Nocciano, i parametri di riferimento sono 60 mg/l e 80mg/l rispettivamente. La solforosa e un conservante e antisettico, ma si lega chimicamente laddove potrebbe farlo l’ossigeno, quindi modifica il vino. Il livello di solforosa presente in un vino incide sul suo colore, sui tannini, sui polifenoli e tanti altri parametri. La ricerca di ridurre al minimo l’uso di componenti chimici ha spinto l’azienda a creare, addirittura, una linea di vini privi di solfiti aggiunti, ma ugualmente in grado di conservarsi nel tempo: i vini della linea Natura. Tra le ultime "creature" di Chiusa Grande ci sono i vini della pietra In Petra, vinificati nella pietra di Pietranico; la linea autoctona Vinosophia e D’Eus, Il primo spumante biologico Metodo Classico in Abruzzo. Vinificato in due versioni, bianco e rosé, è stato concepito come tributo all’anticonformista pensatore Gabriele D’Annunzio, nel 150° anniversario della sua nascita. D’Eus rappresenta la sfida e sintetizza la coerenza della “vinosophia” aziendale, in cui convergono la sostenibilità del processo produttivo, la piacevolezza di gusto e l’accessibilità di prezzo. I vini di Chiusa Grande sono rivolti a chi cerca la seduzione organolettica duratura e condivide lo stile di vita insiti nell’ottica aziendale. Circa l’85% delle 600.000 bottiglie prodotte va all’estero (Usa, Germania, Giappone, Regno Unito e Svezia), il resto è destinato al mercato italiano. Dal 2011 l’azienda ha avviato un processo di espansione del mercato nazionale. LA “VINOSOPHIA” «Per me i vini nascono dalla testa, ogni mio vino nasce da un approccio filosofico. Progetto il vino nella mia mente, penso all’emozione che dovrà trasmettermi e poi passo alla fase di produzione vera e propria.